Questa estate sembra destinata a diventare una delle cinque più calde degli ultimi 30 anni, facendo registrare durante tutta la stagione estiva diverse ondate di caldo che, in molte zone, hanno raggiunto oltre 45 gradi e livelli di umidità molto elevati. Ciò può causare danni strutturali ai soffitti e ai tetti e persino causare la crescita di funghi dannosi per la salute degli abitanti della casa.
Proprio per questo Saint-Gobain, azienda operante nell’ambito dell’edilizia sostenibile, ha stilato una lista di consigli con diverse soluzioni che favoriscono un corretto isolamento termico e, di conseguenza, un ambiente adatto in questo periodo dell’anno.
Sistemi di isolamento termico esterno
Saint-Gobain
In primo luogo è importante dotarsi di sistemi di isolamento termico esterno delle facciate, sia con lana minerale, sia con rivestimento di finitura e decorazione a base di malta. Questi materiali faciliteranno il risparmio energetico e miglioreranno il comfort all’interno della casa in ogni stagione dell’anno, oltre a prevenire la formazione di microrganismi.
Controllare i fori e i rivestimenti
Saint-Gobain
Anche i serramenti devono avere un adeguato isolamento, quindi è importante prestare attenzione ai vetri delle finestre per evitare dispersioni di energia. In questo senso, i doppi vetri faciliteranno il mantenimento di adeguati livelli di umidità e temperatura all’interno. Pertanto, questa soluzione consentirà di dimezzare l’apporto di luce solare diretta, riducendo così il calore all’interno della casa.
Cartongesso laminato e lana minerale
Saint-Gobain
Infine, anche gli spazi interni devono avere questo comfort termico e acustico attraverso cartongesso laminato e lana minerale che non consente lo sviluppo di microrganismi. Entrambi i prodotti possono rappresentare una soluzione ottimale per pareti divisorie e rivestimenti in condizioni di alte temperature.
Una soluzione abitativa molto particolare: una casa di 50 metri quadri che costa poco più di 31.000 euro, stampata in 3D e perfetta per due persone
@Serendix
La compagnia immobiliare giapponese Serendix sta introducendo una soluzione rivoluzionaria: una casa stampata in 3D chiamata Serendix50, il cui costo è comparabile a quello di un’automobile in modo che i proprietari possano vivere liberi da mutui. Si tratta di una casa prefabbricata che offre uno spazio abitabile di 50 metriquadrati ed un’altezza di 4 metri.
Dopo aver lanciato il modello Serendix10 nel marzo 2022, un’abitazione di 10 metri quadrati costruita in meno di 24 ore i cui unici 6 esemplari sono andati tutti esauriti, l’azienda si sta ora concentrando sulle esigenze abitative delle coppie anziane, offrendo loro una soluzione economica, sicura ed efficiente per gli anni della pensione.
Due tecnologie di fabbricazione digitale
La casa prefabbricata sfrutta un concetto sviluppato dal Digital Manufacturing and Design Research Center for Emergent Circularity del Keio University Global Research Institute, con la progettazione strutturale di KAP Co., Ltd. e il design di dettaglio di Emu Masuyama, professore associato dell’Università di Miyagi e ricercatore senior presso l’Istituto di ricerca dell’SFC Keio University.
Unisce principi di produzione digitale e progettazione innovativa. In particolare, l’approccio utilizzato per la Serendix50 prevede l’impiego di due tecnologie di fabbricazione digitale:
la creazione dell’edificio con un robot di stampa 3D e
lo sviluppo di un tetto con una fresa a controllo numerico basato sui dati digitali che sono stati verificati per le prestazioni di comfort e sicurezza.
Si usa infatti un robot di stampa 3D per creare la struttura portante e un sistema di taglio CNC per il tetto. Tale approccio ibrido garantisce non solo robustezza strutturale, ma anche resistenza al fuoco, all’acqua e un efficiente isolamento termico. Sono previsti anche pannelli solari sui tetti.
Il prezzo è leggermente superiore ai 31.000 euro
Le case prefabbricate saranno messe sul mercato a un prezzo leggermente superiore ai 31.000euro, il che significa una riduzione di oltre il 90% rispetto al costo medio delle abitazioni in Giappone, dopo aver superato rigorose verifiche di sicurezza.
La Serendix50 mira dunque a risolvere alcuni problemi abitativi fondamentali tra cui la tecnologia e il prezzo. Inoltre la casa può essere prodotta rapidamente, in meno di 48ore, cosa che il team ha fatto. Serendix ha riassunto così la propria idea innovativa in una nota:
Nell’industria automobilistica, 40 anni fa, è iniziata la riduzione dei prezzi dei prodotti grazie all’innovazione del processo produttivo tramite robot. Crediamo che la stampante 3D rappresenti l’inizio della completa robotizzazione del settore immobiliare.
Il presidente Pennesi spiega l’attività dell’Inl nel primo semestre. Svolte 57mila ispezioni
L’ampio ricorso al Superbonus 110% per l’efficientamento energetico «ha fatto crescere mediamente del 10% il tasso di irregolarità» nei cantieri. È quel che dichiara il direttore dell’Ispettorato Paolo Pennesi a ItaliaOggi
L’Ispettorato nazionale del lavoro (Inl) aguzza la vista sulla «patologia dello spezzettamento del ciclo produttivo», giacché, «sempre più frequentemente, nelle reti d’impresa si nasconde un sistema per cedere personale fra consociate», mediante un’azienda «serbatoio» di risorse umane. E, intanto, la lente non si allontana dall’edilizia: l’ampio ricorso al Superbonus 110% per l’efficientamento energetico «ha fatto crescere mediamente del 10% il tasso di irregolarità» nei cantieri. È quel che dichiara il direttore dell’Ispettorato Paolo Pennesi a ItaliaOggi, fornendo i dati sugli accertamenti nel primo semestre 2023 (riassunti nella tabella in questa pagina). «Abbiamo intensificato i controlli, anche perché il Piano per il contrasto al sommerso ci impone di aumentare del 20% le verifiche (entro il 2025, come recita il Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, ndr), obiettivo che ritengo sarà raggiunto. Gli ispettori a pieno regime sono circa 2.000, ma il 10 luglio sono entrati in servizio 550 nuovi funzionari tecnici, altri 300 ne arriveranno a breve, così da poter contare, entro fine anno, su 800 risorse aggiuntive», riferisce. Lo «smart working», osserva, ci lascia «un’eredità organizzativa che difficilmente ci consentirà di tornare indietro», rispetto all’era pre-Covid. Non vanno, però, trascurate «le implicazioni dei rischi psicosociali», che «possono aprire la strada all’isolamento» delle persone. Quanto alla salute fisica, il decreto legislativo 81 del 2008 «già stabiliva che le postazioni di videoterminale dovessero seguire i criteri dell’ergonomia. Esistono, tuttavia», osserva Pennesi, «dei limiti oggettivi: i controlli si possono fare in azienda, non a casa» degli impiegati.
L’afa, poi, sposta l’asse della conversazione sul tavolo che il ministro del Lavoro Marina Calderone ha convocato con le parti datoriali e sindacali a fine luglio, dando indicazioni per fronteggiare gli effetti dell’aumento delle temperature, specie per le mansioni svolte all’aperto: ormai, sottolinea, «la tematica del microclima non si può sottovalutare». Come accennato, infine, l’Inl è impegnato nel contrasto all’esternalizzazione illecita di manodopera: le reti d’impresa, spiega, «sono censite presso le camere di commercio, e già lo scorso anno abbiamo iniziato a verificarne l’operato, accertando se si tratta di organizzazioni virtuose, che sfruttano le sinergie in modo regolare», o se, «per abbattere il costo degli occupati, talvolta non si rispettano i contratti più rappresentativi. E si applicano, invece, quelli pirata», conclude.
Scegliere LEAF per il tuo edificio significa avere:
maggiore efficienza termica;
una riduzione del consumo energetico del 20%
massima sicurezza di reazione al fuoco con certificato B-s1d0,
prodotti che contribuiscono a ottenere i crediti per le certificazioni LEED e BREEAM per creare progetti di alto valore in ambito di sostenibilità e attenzione all’ambiente. Applicare la tecnologia LEAF al tuo progetto, vuol dire conferirgli valore tangibile rendendolo performante nel tempo.
Sei un progettista attento alla qualità e punti a creare opere di valore per i tuoi clienti?
Più efficienza termica si traduce in minor spreco di energia per linee produttive, impianti di riscaldamento o raffreddamento presenti nell’edificio e di conseguenza riduzione dei consumi, pari al 20%.
LEAF permette di avere un alto livello di sicurezza all’interno dei tuoi edifici grazie al certificato B-s1,d0, il raggiungimento della prestazione “s1” attesta l’assenza di fumi derivanti dall’esposizione al fuoco della schiuma durante un incendio.
Investire nel proprio fabbricato con LEAF significa puntare su una concreta progettazione sostenibile, grazie all’assenza di sostanze nocive (alogenati) e la contribuzione all’ottenimento delle certificazioni LEED e BREEAM.
Inoltre grazie all’applicazione della tecnologia LEAF, lo spazio interno degli edifici, può essere sfruttato al massimo, grazie alla riduzione dello spessore delle pareti.
Migliore performance di isolamento termico per il tuo edificio
Per i tuoi progetti legati al mondo del freddo, come la realizzazioni di celle frigo, ambienti a temperatura controllata, sale di lavorazione, compartimentazioni interne e tamponamenti di edifici industriali, la tecnologia LEAF abbinata al pannello Isofrozen è la soluzione ideale grazie alle eccellenti performance d’isolamento.
Maggiore isolamento termico
La tecnologia LEAF permette di migliorare la prestazione termica del pannello sandwich del 20%, abbattendo il valore di conducibilità termica della schiuma poliuretanica. Permettendo inoltre una sensibile riduzione dei costi.
Ottimo comportamento al fuoco
La tecnologia LEAF ha ottenuto la massima certificazione di reazione al fuoco in campo europeo per i pannelli in poliuretano. La certificazione B-s1,d0 è particolarmente significativa poiché attesta l’assenza di fumi derivanti dall’esposizione al fuoco della schiuma assicurando maggiore sicurezza in caso di incendio.
Componenti Halogen Free
Le ottime prestazioni al fuoco di LEAF sono ottenute senza l’impiego di ritardanti di fiamma. Inoltre le eccellenti performance isolanti di LEAF permettono una riduzione della spesa energetica con una minore emissione di CO2.
Il tycoon Elon Musk ha un nuovo, bizzarro piano: questa volta vuole reinventare in maniera futuristica un rifugio alpino sulle Dolomiti. Le prime immagini del progetto hanno fatto già scalpore.
Elon Musk: sembra che il multimiliardario, fondatore di Tesla, voglia costruire uno chalet alpino sulle Dolomiti. «Piscina sospesa e 15 bagni, gli offriamo la casa dei sogni», dicono gli architetti
Oh mio Dio. Un incidente sulle Alpi altoatesine: lamiere taglienti si sollevano, schegge di vetro turbinano nell’aria. Miracolosamente non ci sono vittime. Anche se il progetto dello chalet alpino del multimiliardario Elon Musk sembra il risultato di un’esplosione nelle Dolomiti, in realtà si tratta di un modello di casa che non andrà a intaccare in alcun modo la morfologia dei terreni, anzi li rispetterà in pieno. Siamo a San Cassiano in Badia, in una delle località turistiche più apprezzate della provincia di Bolzano, non lontana da Cortina d’Ampezzo, dove sorgerà il rifugio del tycoon Musk. Solo le dimensioni ricordano uno yacht gigantesco che avrebbe dovuto gettare l’ancora a 1500 metri di altitudine e che invece ha fatto cilecca: un’avveniristica baita progettata dall’architetto bolzanino Alessandro Costanzia di Costigliole dello studio BlueArch. In un’intervista al Corriere del Trentino, racconta di aver sognato il progetto di notte: «È il carapace di una tartaruga con i piani in piena esplosione, due sotterranei e tre emersi. Una cubatura di 800 metri quadri divisa tra 15 camere da letto, 15 bagni, ampio living e cantina vini e spa interrate». Il groviglio di acciaio e vetro non può essere descritto meglio. Nei rendering, un “cybertruck” è parcheggiato accanto al rifugio. Come promemoria: si tratta del pick-up spigoloso che ha suscitato grande scalpore non appena è stato presentato. All’epoca, lo speciale vetro blindato si incrinò quando il capo progettista Franz von Holzhausen vi scagliò contro una palla di metallo. “Oh mio … dio”, commentò Elon Musk. Ma anche il secondo lancio è stato un colpo diretto.
Tutto quello che sappiamo sullo chalet di Elon Musk
Sembra che il patron di Tesla, SpaceX, Neuralink, The Boring Company e Twitter, tra gli uomini più ricchi al mondo, sia venuto a sciare in Alto Adige qualche anno fa, rimanendo folgorato dalle Dolomiti. E ora mette su casa. Un edificio con i suoi visibili montanti a X che si inserisce perfettamente nel portafoglio dell’investitore tecnologico e sta già facendo scalpore nelle Alpi, solitamente piuttosto tranquille. I dettagli più azzardati? La camera criogenica a -100 gradi, la cabina armadio interrata, a scomparsa nel pavimento, e la piscina in vetro sospesa lunga 30 metri. Chissà, forse si sta già allenando per un soggiorno nello spazio? Per uno che vuole volare su Marte in una scatola d’acciaio e magari morirci, il rifugio sulle Alpi altoatesine è piuttosto pomposo. Speriamo che il velivolo stealth a forma di tartaruga sia solo un annuncio grandioso, una gigantesca bufala che svanirà nel nulla. Ma chissà, Musk sembra essersi innamorato delle Dolomiti. Potrebbe finire male.
Scopri l’elenco aggiornato delle detrazioni e degli incentivi previsti per il 2023. Molte conferme, modifiche e novità sui Bonus Casa: ecco come continuare a beneficiare dei vantaggi sull’Edilizia residenziale…
I Bonus Casa sono tra i più richiesti e attesi dalle famiglie Italiane che necessitano di aiuto per affrontare le ingenti spese legate all’edilizia residenziale. Fortunatamente la Legge di Bilancio non ha deluso e ha prorogato la validità di molti degli aiuti del passato, confezionando una lista di incentivi per questo 2023 davvero ricchissima. Del resto le detrazioni e i contributi ottenuti tramite i bonus per la ristrutturazione hanno portato finora a una favorevole riqualificazione energetica e di conseguenza a un uso più responsabile delle fonti di energia rinnovabili, migliorando l’ecologia del pianeta e aiutando l’economia del paese. Ma andiamo a scoprire insieme più da vicino quali sono i bonus riconfermati, le novità e i cambiamenti.
La Legge di Bilancio 2023 ha visto la riconferma di molti incentivi del passato riguardanti l’edilizia residenziale con soddisfazione di un gran numero di persone che potranno continuare a beneficiarne. Si è partiti dalla proroghe della Manovra 2023, fino ad arrivare ad aggiungere nuove agevolazioni, come il bonus per l’acquisto di una casa green e il Decreto Aiuti quater che ha apportato a modifiche importanti sul Superbonus 110%.
Nella Circolare n. 17/E del 26 giugno 2023, che fa seguito alle circolari 14 e 15 della settimana precedente, è possibile trovare tutta la normativa che regola i vari Bonus, le indicazioni riguardo alla documentazione richiesta ai beneficiari e soprattutto fare chiarezza sui consistenti cambiamenti riguardanti i bonus per l’efficientamento energetico del 2023 e il Superbonus.
Bonus prima casa: gli incentivi del 2023
Per l’acquisto di una prima casa nel 2023 è possibile accedere a due tipi di incentivi: il bonus per l’acquisto di una case green e, per i più giovani, il bonus prima casa under 36.
Partiamo proprio con gli incentivi per l’acquisto di una casa green che prevedono una detrazione fiscale al 50% se si diventa proprietari di immobili a risparmio energetico nel anno 2023. Questa agevolazione è stata ratificato nella Legge di Bilancio 2023 con l’intento di favorire l’acquisto di Case verdi a risparmio energetico e rispettose dell’ambiente.
Per quanto concerne il secondo Bonus, i soggetti interessati sono giovani con meno di 36 anni in procinto di acquistare la prima casa. Questi ultimi potranno usufruire di esenzioni relative al pagamento dell’imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali, oltre a un credito d’imposta del 4% pari all’Iva in caso di immobili acquistati da imprese soggette appunto a Iva.
Bonus ristrutturazione 2023, in cosa consiste e a quanto ammonta…
Prorogato il bonus ristrutturazioni fino al 2024. In cosa consiste e a quanto ammonta? Questo aiuto permette di beneficiare di un detrazione fiscale del 50% su una spesa massima di 96.000 euro per lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria. In riferimento al bonus ristrutturazioni 2023 e come richiederlo, a partire dal 31 marzo 2023 l’unico modo per accedere a questo incentivo è dichiarare la spesa nel modello 730 o nel modello Redditi PF.
Un’altra opportunità offerta per interventi simili è dedicata all’eliminazione delle barriere architettoniche, con un bonus del 75% per le ristrutturazioni nel 2023. Questo bonus si applica nel caso in cui si vogliano rimuovere barriere architettoniche o installare impianti di automazione di diverso tipo in un’unità immobiliare o in condomini, insomma, tutti sistemi che agevolano le persone con gravi disabilità.
Bonus acquisto mobili 2023: cambia la quota massima detraibile
Modifiche e novità per il 2023 anche riguardo al bonus mobili. Le variazione riguarda la quota massima detraibile: il tetto è stato fissato a 8.000 euro per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici in classe A scelti per ammodernare o ristrutturare il tuo immobile tra il 2023 e il 2024. Nell’importo detraibile sono compresi anche i costi di trasporto e montaggio.
Superbonus 2023: ecco come cambia…
Come già accennato tra i bonus maggiormente rivisti e modificati c’è il famoso Superbonus che nel 2023 passa da 110% a 90% sia per immobili unifamiliari che condominiali. Per coloro che hanno però già ottenuto l’incentivo è stata concessa una proroga di 6 mesi per completare i lavori del 110%, si è passati dal 31 marzo al 30 settembre 2023, sempre a condizione che alla data del 30 settembre 2022 fossero stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo. Per quanto riguarda la concessione del Superbonus al 90% è la situazione è diventata più stringente: se ne potrà beneficiare solo per le prime case; chi non ha fatto partire i lavori di ristrutturazione con Superbonus entro il 17 febbraio 2023 non avrà accesso allo sconto in fattura e alla cessione del credito; la ristrutturazione dovrà portare a un aumento di almeno due classi energetiche dell’immobile interessato.
Bonus sostituzione caldaia, a quanto ammonta e a chi è rivolto…
Il bonus caldaia 2023 è una detrazione fiscale consistente in uno sconto del 50% o 65% sulla spesa destinata a interventi di risparmio energetico, con un limite di 100.000 euro da usare nel corso di 10 anni. Potrete godere di questa detrazione dunque con l’acquisto e l’installazione di una nuova caldaia sia che siate privati, che aziende o enti pubblici. Le aliquote variano dal 50% al 65%, a seconda della classe energetica raggiunta.
Proroga 2023 per Ecobonus e Bonus per l’efficientamento energetico
Una proroga importante nel 2023 riguarda l’Ecobonus e i vari bonus per l’efficientamento energetico. Per gli interventi di ecosostenibilità degli immobili non compresi nel Superbonus si potrà continuare a beneficiare dei vari bonus specifici: quello per l’installazione di infissi, sistemi oscuranti, tende da sole, zanzariere. In tutti questo casi si otterrà una detrazione IRPEF a seguito della dichiarazione dei redditi.
Confermato fino al 2024 il Sismabonus
Prorogato fino al 2024 il Sismabonus. Questo incentivo consiste in una detrazione IRPEF variabile per interventi di miglioramento antisismico. Tra i fattori che vanno a influenzare la quota detraibile – che va dal 50% all’85% – c’è il tipo di zona sismica dell’edificio, la destinazione d’uso e la tipologia di intervento.
Il Bonus verde per gli esterni riconfermato fino alla fine del 2024
Tra i bonus riconfermati e validi fino tutto il 2024, troviamo quello Verde che prevede un’agevolazione del 36% su un massimo di 5.000 euro spese su interventi straordinari riguardanti gli esterni. La detrazione riguarda interventi come il miglioramento del manto erboso, la piantumazione di alberi e arbusti e la realizzazione di giardini pensili.
Bonus acqua potabile: credito d’imposta fino del 50%
Prorogato anche il bonus acqua potabile, riguardante i costi di installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e addizione di anidride carbonica alimentare. Tale bonus corrisponde a un credito d’imposta del 50% su un massimo di 1.000 euro per privati e 5.000 euro per attività d’impresa.
Agevolazione Mutui prima casa e bonus affitti per i più giovani
Chiudiamo con due importanti proroghe sui bonus casa 2023: garanzia per mutui prima casa fissata a un tetto dell’80% per giovani coppie e under 36; bonus affitti per giovani tra 20 e 30 anni con un reddito complessivo inferiore a 15.493,71 euro. Questo aiuto consiste in una detrazione del 20% entro un tetto di 2.000 euro sul canone di locazione per i primi 4 anni.
Si possono trovare opportunità molto interessanti a costi accessibili
Midjourney
Le case prefabbricate hanno rivoluzionato il mondo dell’edilizia e dell’architettura, proponendo soluzioni innovative, economiche ed ecologiche. Si tratta, in sostanza, di costruzioni che vengono realizzate in ambiente controllato, in moduli, per poi essere spedite nella loro sede finale, dove vengono assemblate. In questo articolo analizziamo i vantaggi di queste abitazioni e facciamo una selezione di prezzi e modelli inferiori a 50.000 euro.
I vantaggi delle case prefabbricate
Efficienza nella costruzione: i processi di produzione di massa consentono di ottimizzare tempi e costi di costruzione, poiché i componenti sono fabbricati in un ambiente controllato, il che riduce le possibilità di ritardi dovuti a fattori climatici.
Sostenibilità: le case prefabbricate in genere hanno un’impronta di carbonio inferiore rispetto alle case costruite tradizionalmente. Sono prodotte con meno sprechi di materiale e spesso includono una capacità di raccolta dell’acqua piovana, energia solare e un efficiente isolamento termico.
Personalizzazione: molte aziende offrono opzioni di personalizzazione, consentendo ai proprietari di case di progettare la propria casa su misura.
Convenienza: in generale, le case prefabbricate sono più convenienti rispetto alle case costruite tradizionalmente. Ciò è dovuto all’efficienza dei processi produttivi e alla riduzione dei tempi di costruzione.
Case prefabbricate fino a 50.000 euro
Il prezzo di una casa prefabbricata dipende, come nel caso delle normali abitazioni, da una serie di fattori, che vanno dalla superficie, dai materiali, dal design all’architetto o all’azienda che firma il progetto. In questo caso presentiamo una selezione di case modulari fino a 50.000 euro.
L’azienda Bewoodville propone case prefabbricate ecologiche da 35.000 euro pensate per essere un rifugio unico nella natura. Esistono due modelli, standard e premium, con un’area utile rispettivamente di 27,7 m2 e 36,3 m2. Si distinguono per il loro design sorprendente e per la loro sostenibilità. Il prezzo include, tra le altre attrezzature, una struttura completa realizzata in legno robusto e resistente, nonché impianti elettrici e idrici progettati per un funzionamento efficiente e sicuro. Comprende anche un sistema di produzione di acqua calda sanitaria (ACS) fornito da un thermos, che assicura una fornitura costante di acqua calda per tutte le esigenze domestiche.
Questa casa di Cubic House ha una superficie di 30 m2, una camera da letto, un bagno, un soggiorno-pranzo e una cucina. Le sue dimensioni sono contenute, quindi viene utilizzata come dependance o casa vacanza. Questa casa prefabbricata è realizzata con container.
La serie Campero di Eurocasas consta di diverse case rustiche prefabbricate con prezzi a partire da circa 33.000 euro e con superfici che vanno da 31,79 mq a 37,93 mq. Sono composte da due o tre camere da letto e un bagno. Come tutte le case dell’azienda, è possibile modificare un’ampia varietà di dettagli con il configuratore online.
Se quello che si cerca è una casa prefabbricata economica e performante, la Tini S può essere un’opzione da considerare. Con una superficie di 24 mq, il prezzo parte da poco più di 44.000 euro. Da notare però che, per quel prezzo, non è attrezzata come casa completa, quindi bisognerebbe aggiungere una serie di extra che aumentano il costo finale.
ASTRID è una casa prefabbricata in legno dell’azienda Pineca. Con un prezzo a partire da 38.805 euro, ha una superficie di 110 mq e spazio per 10 stanze, bagni compresi. Se quello che cerchi è una casa prefabbricata economica a meno di 50.000 euro, questa opzione non lascerà indifferenti gli amanti dello stile rustico.
L’azienda Alucasa ha prezzi a meno di 50.000 euro su diversi modelli. Uno di questi è Karma, una casa prefabbricata moderna e funzionale di 35 mq, due camere da letto, un bagno, un soggiorno-pranzo e una cucina separata. Il suo prezzo è di 44.845 euro.
Una casa prefabbricata in cemento economica per 48.800 euro: è la Cube Basic 36, di Casas Cube. Ha una superficie di 36 mq distribuita in un ampio corridoio, un soggiorno-pranzo, una camera da letto e un bagno. Comprende poi una cucina con mobili.
Nasce a Roma in Piazza dei Navigatori, Fo.Ro Living il complesso ad uso prevalentemente residenziale ma anche commerciale e direzionale. L’edificio, che si sviluppa su 12 livelli fuori terra, viene concepito come una sorta di “foresta abitata”, un accostamento di steli e tronchi di altezze diverse. Il progetto è dello Studio MCA
L’intervento prevede la realizzazione di un complesso immobiliare a prevalente uso residenziale, con componente commerciale e direzionale, oltre a tre piani interrati per parcheggi e impianti.
Studio MCA | FO.RO Living Roma
Il progetto si colloca nel punto della via Cristoforo Colombo che piega verso sud-ovest e incrocia via Delle Sette Chiese, un’area densamente urbanizzata ma ricca di elementi naturali fortemente connotanti, dai quali si è tratta ispirazione per sviluppare un nuovo concept di architettura residenziale, saldamente integrato alle peculiarità che la natura del luogo offre, e rivolto a tracciare un segno di continuità con il tema degli edifici romani del secolo scorso, diventando una coerente rielaborazione degli elementi salienti.
L’arrivo dalla Cristoforo Colombo accompagnato dalle ampie chiome dei meravigliosi filari di pini marittimi, albero fortemente radicato nell’immaginario della città e presenza costante nel paesaggio romano, diventa occasione per sviluppare un edificio concepito come culmine di tale promenade di avvicinamento.
Il progetto fa proprie e traduce in architettura le suggestioni provenienti dal paesaggio che lo circonda, pur distaccandosi dalla pesante stereometria e monoliticità dei vicini palazzi.
Composizione dell’edificio
L’edificio, che si sviluppa su 12 livelli fuori terra, viene concepito come una sorta di “foresta abitata”, un accostamento di steli e tronchi di altezze diverse; la frammentazione del volume, i giochi di convessità dei profili, le tensioni cromatiche generano un manufatto che ricorda una corteccia. Il progetto sin dalle prime fasi si è orientato verso l’utilizzo – per quanto possibile – di sistemi costruttivi a secco, allineandosi alla visione secondo la quale gli edifici contemporanei, per non gravare ulteriormente sul patrimonio edilizio, debbano essere parzialmente o completamente smontabili o riadattabili a diversi usi e funzioni, il tutto con il minor impatto sull’ambiente.
Studio MCA | FO.RO Living Roma
Viste ed esposizione
Piuttosto che optare per più torri separate, la cui convivenza avrebbe indebolito l’unitarietà e la forza del progetto, oltre ad introdurre un’ulteriore problematica in termini di vis a vis tra fronti prospicienti, la scelta è ricaduta sull’organizzazione di un volume che andasse a massimizzare sia l’esposizione verso sud sia la vista verso il centro di Roma a nord.
L’edificio è stato poi ulteriormente suddiviso in parallelepipedi più piccoli, moltiplicando le soluzioni d’angolo e le possibilità di affacci e scorci verso est ed ovest. Ne risulta un volume sfaccettato che si sgretola salendo, avvolto da un sistema di balconi curvilinei, il cui aggetto aumenta progressivamente.
La foresta abitata
L’allegoria della foresta abitata viene rafforzata dalla conformazione del basamento: se il volume residenziale riprende la corteccia, i primi due livelli (nei quali sono collocati una piastra commerciale al piano terra e un piano uffici al livello +1) si connotano come un’orografia artificiale, quasi fossero zolle di terreno poste a quote diverse, elementi dagli spigoli arrotondati e i bordi dritti, mediazione tra gli allineamenti urbani e l’organicità dei balconi. A coronamento dell’intero intervento, grandi terrazzi dotati di piscine e vasche verdi, consentono di spaziare visivamente a 360 gradi sul panorama circostante.
Studio MCA | FO.RO Living Roma
Il progetto bioclimatico
L’obiettivo perseguito fin dalle fasi iniziali della progettazione è stato quello di concentrarsi sulle condizioni ambientali atte a garantire spazi abitativi funzionali e di qualità, massimizzando il contributo delle risorse naturali presenti nel contesto. Le strategie proposte mirano a rafforzare altresì la relazione tra ambiente esterno ed interno e contribuiscono a garantire un elevato livello di comfort per ogni tipologia di utente.
L’analisi climatica e lo studio del contesto hanno fornito indicazioni preliminari per delineare strategie ambientali fin dallo sviluppo del concept. Il progetto infatti, mira a raggiungere un elevato standard qualitativo, minimizzare l’impatto sull’ambiente e contenere il ricorso a sistemi attivi, attraverso la definizione di una serie di strategie passive come la permeabilità ai venti, illuminazione naturale, la raccolta delle acque meteoriche e la produzione di energia da fonti rinnovabili in sito.
In estate le superfici trasparenti sono ben schermate in modo da ridurre la penetrazione della luce solare diretta, minimizzando così il ricorso a sistemi di raffrescamento attivi a favore di una ventilazione naturale degli ambienti.
Durante l’inverno sono massimizzati gli apporti solari utili a garantire adeguati livelli di illuminazione e a ridurre il riscaldamento da impianti.
Per ottenere il maggior rendimento possibile è stato progettato un involucro performante che limita le dispersioni termiche. Inoltre, parte dell’energia necessaria ad alimentare i sistemi attivi viene direttamente prodotta in sito, tramite l’installazione in copertura di un impianto fotovoltaico.
Il progetto raggiunge per le residenze una classe energetica A3, con un consumo annuo di energia compreso tra 0,40 e 0,60 kWh/mq.
Studio MCA | FO.RO Living Roma
Il layout
La collocazione degli accessi ed il posizionamento della volumetria residenziale all’interno del lotto di progetto, sono stati fortemente influenzati dalla configurazione a piastra commerciale del piano terra.
La hall di accesso principale è posizionata a sud, evidenziata dal volume architettonico a doppia altezza che affaccia direttamente sulla piazza interna che godrà di nuova vita. I residenti e il personale diretto agli uffici sono condotti dal piano terra al piano primo tramite ascensori e scale attraverso uno spazio iconico; una volta raggiunto il livello +1 avviene la vera e propria distribuzione.
La hall comune a questo livello permette la distribuzione verso gli spazi del terziario e verso quelli ad accesso unicamente residenziale, rappresentati dall’atrio comune a nord e dai tre core di distribuzione agli appartamenti. Le coperture dei terrazzi del basamento offrono la possibilità per creare dei veri e propri giardini pensili dalle superfici generose, luoghi adatti alla permanenza all’aria aperta sia dei residenti sia di chi lavorerà in questi spazi.
Ai livelli +8 e +9 – dove si interrompe l’edificio – sono ricavati terrazzi privati; i terrazzi in copertura restano privati nella quasi totalità dei casi, dedicati agli appartamenti di maggiore metratura posti immediatamente al piano inferiore, ad eccezione di una porzione condominiale. La scansione volumetrica che si allarga in sommità definisce anche un differente layout ai singoli piani consentendo di creare varietà nel taglio e nel tipo di alloggi che diventano più ampi ai piani superiori.
I balconi
La vegetazione è parte integrante dell’edificio e contribuisce alla definizione dell’architettura. I balconi e i terrazzi diventano gli spazi che conferiscono qualità al progetto e alle residenze. Grandi vasche di piante sono integrate come asole ai bordi, ai quali sono ancorate le “ringhiere” che da un lato si pongono come un elemento “domestico”, dall’altro permettono un’ampia visuale del contesto circostante, in continuità con il rivestimento della facciata. La forma conico-circolare dei balconi crea un’atmosfera raccolta e introspettiva. I listelli di facciata assolvono alla mitigazione della introspezione, infittendosi nelle porzioni laterali e restando più rarefatti nelle porzioni centrali, a garantire una vista libera verso il panorama.
Un prototipo di abitazione sostenibile che copre tutte le esigenze primarie. Combina innovazione e consapevolezza ambientale
normanfosterfoundation.org
“Essential Homes” è il progetto più recente del famoso architetto Norman Foster, presentato alla Biennale di Architettura di Venezia. È una casa prefabbricata orientata al futuro e che promette di coprire tutti i bisogni primari. Si tratta di un prototipo di edilizia sostenibile che unisce innovazione architettonica e consapevolezza ambientale.
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Il progetto è il risultato di una partnership tra la Norman Foster Foundation e Holcim. Questo prototipo di casa sostenibile è stato progettato per offrire comfort, benessere e sicurezza.
Design circolare e rispetto della sostenibilità
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Al giorno d’oggi, parlare di una casa futuristica vuol dire parlare di sostenibilità. Ed è per questo che ogni componente di questo progetto può essere riutilizzato e riciclato. Migliorando la costruzione circolare, i materiali riciclati ECOCycle di Holcim sono stati utilizzati per realizzare la base del modello “Essential Homes“.
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Il prototipo inoltre presenta anche sistemi di isolamento ad alta efficienza energetica, come i pannelli Elevate o i pannelli in schiuma Airium a basse emissioni di carbonio, che garantiscono comfort termico e acustico.
Un progetto nato con una causa sociale in mente
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I flussi di rifugiati sono sempre più una realtà che, secondo le previsioni, tenderà ad aumentare nei prossimi anni. Pensando proprio a questo è nata “Essential Homes“.
Norman Foster ha progettato il prototipo con l’obiettivo di renderlo una casa adatta a fornire tutte le condizioni per queste persone, in visibile contrasto con gli attuali campi profughi che dovrebbero essere soluzioni temporanee, ma che, purtroppo, spesso diventano case per molte famiglie per decenni.
Venezia come palcoscenico per la presentazione
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“Essential Homes” è visitabile alla Biennale di Architettura di Venezia fino al prossimo 26 novembre 2023. E per i più curiosi è disponibile anche una mostra a Palazzo Mora, dove sarà possibile assistere all’intero processo di realizzazione di questa progetto attraverso fotografie e modelli.
I tirafondi in acciaio sono sistemi di ancoraggio impiegati per collegare una struttura portante (ad esempio in acciaio) ad una fondazione in calcestruzzo armato.
Il collegamento fra la struttura e la fondazione viene realizzato generalmente mediante una piastra di base in acciaio che trasmette le azioni della sovrastruttura alla fondazione in calcestruzzo mediante opportuni sistemi di ancoraggio, fra cui i tirafondi.
Quando si progettano strutture metalliche è necessario effettuare la verifica degli elementi strutturali e dei collegamenti, attività non semplici se non si fa affidamento ad uno specifico software di calcolo strutturale acciaio che consente di definire con input grafico e guidato la geometria del modello, di scegliere tra diverse tipologie di collegamenti (flangia, squadretta, a fazzoletto, con tirafondi, ecc.) e, soprattutto, di effettuare le verifiche per ciascuna combinazione di carico così come previsto dalla normativa tecnica.
Tirafondi in acciaio, cosa sono
I tirafondi in acciaio sono elementi di ancoraggio utilizzati per la costruzione e il fissaggio di strutture portanti. Essi sono chiamati anche bulloni da fondazione, bulloni di ancoraggio oppure tiranti da fondazione. I tirafondi sono, in genere, composti da una barra filettata, alla cui estremità è possibile prevedere l’utilizzo di dispositivi di fissaggio come: dadi, rondelle, piastre o dime.
Esempio di tirafondi
I tirafondi acciaio possono essere realizzati con diverse conformazioni della testa e del gambo, con differenti tipologie di materiali e trattamenti superficiali. In particolare, l’Eurocodice 3 (parte 1-8) stabilisce che i materiali per la realizzazione dei tirafondi possono essere i seguenti:
barre filettate e altri elementi in acciaio strutturale per carpenteria metallica conformi alla serie della norma armonizzata UNI EN 10025-1;
classi di acciaio conformi alle norme di bulloneria strutturale;
barre di armatura conformi alla norma UNI EN 10080.
I tirafondi possono essere ancorati alla fondazione mediante:
piegatura ad uncino;
piegatura con uncino e barra;
rosetta;
piastra di contrasto.
Le seguenti immagini riportano i tirafondi con uncino e barra e tirafondi con rosetta.
Tipologie di tirafondi
Tirafondi in acciaio, tipologie
I tirafondi in acciaio trasferiscono le forze di trazione, compressione e taglio alla struttura base in calcestruzzo (fondazioni). Esistono 2 tipologie di tirafondi:
tirafondi in acciaio lunghi che trasferiscono le forze di compressione e trazione attraverso il meccanismo dell’aderenza acciaio-calcestruzzo migliorata dalle nervature delle barre d’acciaio;
tirafondi in acciaio corti che, invece, trasferiscono le forze di trazione e compressione grazie alla combinazione dell’aderenza migliorata e della resistenza esercitata dalla testa a martello.
Tirafondi in acciaio: riferimenti normativi
I tirafondi in acciaio devono essere progettati per resistere agli effetti dei carichi di progetto, ad esempio devono resistere alla trazione dovuta alle forze di sollevamento e ai momenti flettenti oppure, al taglio indotto da azioni orizzontali.
I tirafondi vengono realizzati in base a disegni costruttivi, per garantire che il componente da realizzare abbia le caratteristiche necessarie per la tipologia di carico da supportare.
Le NTC 2018 forniscono particolari indicazioni per il calcolo e la verifica del sistema di ancoraggio alla base. Ad esempio, al § 7.5.4.5 forniscono indicazioni sulla verifica di resistenza per i collegamenti colonna-fondazione di strutture intelaiate in acciaio a comportamento dissipativo.
Inoltre, è opportuno fare riferimento anche alle indicazioni progettuali degli Eurocodici 2 e 3 per le verifiche della piastra di base, del calcestruzzo e degli ancoraggi.
Nello specifico:
UNI EN 1992-4:2018 – Eurocodice 2 – Progettazione delle strutture di calcestruzzo – Parte 4: Progettazione degli attacchi per utilizzo nel calcestruzzo;
UNI EN 1993-1-8:2005 – Eurocodice 3 – Progettazione delle strutture in acciaio – Parte 1-8: Progettazione dei collegamenti.
Come progettare collegamenti colonna acciaio-fondazione
Ecco un video che mostra come inserire i collegamenti fra le colonne in acciaio e le fondazioni utilizzando un software per il calcolo strutturale.
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