Abitazione a impatto ZERO con Struttura in acciaio Eco-sostenibile – Classe energetica A+++
Detrazioni per ristrutturazione casa al 50%, l’Agenzia introduce novità
Inserite le novità sull’invio dati all’Enea. Non è chiaro se il mancato adempimento faccia perdere l’agevolazione
L’Agenzia delle Entrate ha aggiornato la guida per ottenere il bonus ristrutturazioni del 50%. Delineando come effettuare l’invio dei dati all’Enea per i lavori edilizi e tecnologici che implicano risparmio energetico e/o l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia.
Enea ha reso operativo, dal 21 novembre 2018, il nuovo metodo di invio dei dati esplicitati nella Guida alle ristrutturazioni edilizie per rispettare il nuovo obbligo introdotto dalla Manovra 2018.
Bonus ristrutturazione 50%: trasmissione dei dati all’Enea
Gli interventi elencati nella guida sono gli stessi presenti sul sito dell’Enea, quindi gli interventi soggetto all’obbligo di invio dati sono:
serramenti comprensivi d’infissi;
coibentazioni delle strutture opache;
installazione o sostituzione di impianti tecnologici, tra cui:
collettori solari;
generatori di calore con caldaie a condensazione;
pompe di calore;
sistemi ibridi, microcogeneratori (Pe<50kWe);
scaldacqua a pompa di calore;
generatori di calore a biomassa;
sistemi di contabilizzazione del calore;
sistemi di termoregolazione;
building automation;
impianti fotovoltaici.
elettrodomestici, collegati ad un intervento di recupero del patrimonio edilizio iniziato dal 1° gennaio 2017, come: forni, frigoriferi, lavastoviglie, piani cottura elettrici, lavasciuga e lavatrici.
Anche i mobili rientrano tra gli “interventi edilizi e tecnologici che beneficiano del bonus ristrutturazioni ma comportano anche risparmio energetico”.
Enea: termine di invio dati
Il termine per inviare i dati all’Enea è di 90 giorni da fine lavori; per gli interventi, la cui data di fine lavori è compresa tra il 1° gennaio 2018 e il 21 novembre 2018, il termine dei 90 giorni inizia a decorre dal 21 novembre 2018, quindi la scadenza è fissata per il 19 febbraio 2019.
Ristrutturazioni con risparmio energetico: senza l’invio all’Enea si perde il bonus?
Dalla guida, non è chiaro se il mancato invia dei dati all’Enea faccia perdere il diritto alle detrazioni. Infatti, l’obbligo di invio è elencato tra le regole da rispettare per avere le detrazioni ma il mancato invio non è elencato tra le cause che possono provocare la perdita del diritto alle detrazioni. Inoltre dal nuovo portale Enea non si evince neanche che ci sia l’obbligo di conservare un’attestazione dell’avvenuto invio dei dati.
Non è previsto, comunque, che il contribuente conservi un’attestazione dell’avvenuto invio dei dati tramite il nuovo portale Enea.
Marce le “casette” del post sisma: dopo i tetti di Visso tocca ai pavimenti di Muccia – VIDEO
MUCCIA – Carla Bartoccetti e suo padre anziano sono di nuovo fuori casa. C’è trambusto nella soluzione abitativa di emergenza a loro assegnata: i pannelli del pavimento, gonfi d’acqua, si sbriciolano come un biscotto.
Gli operai sono intervenuti in diverse casette del post sisma, almeno una ventina, che in località Pian di Giove a Muccia hanno avuto danni per l’umidità sotto ai pavimenti: in alcuni casi sono venuti fuori muffe e miceti, simili a dei funghi. In altri si sono allargate le fughe tra una listarella e l’altra del parquet e camminandoci sopra si avvertono avvallamenti sospetti. Dopo il caso delle circa 50 sae di Visso targate Consorzio Arcale con i pannelli del tetto rovinati ora tocca ai pavimenti di quelle costruite dall’altro consorzio che si è aggiudicato l’appalto per le soluzioni abitative di emergenza, il Cns. Sulle cause non è chiaro se le strutture abbiano preso acqua e neve durante le fasi di costruzione oppure se sia un problema idraulico, per delle perdite d’acqua. In ogni caso c’è amarezza e sconforto, dopo due anni di paura e disagi causati dal terremoto. Senza contare che le circa 1900 “casette” costruite nelle Marche sono costate alla Protezione Civile nazionale più di 200 milioni di euro.
http://www.etvmarche.it/2018/11/19/marce-le-casette-del-post-sisma-tetti-visso-tocca-ai-pavimenti-muccia-video/
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Ecobonus e sismabonus, per cessione del credito non occorre solo la parentela
Per l’Agenzia delle Entrate in caso di cessione, il legame familiare non è sufficiente come collegamento ai fini della cedibilità del credito
In merito all’Ecobonus e Sismabonus, il 31 ottobre 2018, l’Agenzia delle Entrate, prendendo in esame la fattispecie nella quale un contribuente era intenzionato a cedere a titolo gratuito il credito d’imposta al figlio, che al tempo stesso non era collegato al rapporto che aveva dato origine alla detrazione del padre, ha sottolineato che per quanto riguarda i casi di cessione di crediti per il risparmio energetico qualificato o per i lavori antisismici (svolti da contribuenti non incapienti), i cessionari possono essere i fornitori dei lavori o anche altri soggetti privati, che però devono obbligatoriamente essere “collegati al rapporto che ha dato origine alla detrazione”. Un requisito che non può “ravvisarsi nel mero rapporto di parentela” che intercorre tra il soggetto che ha sostenuto le spese e il cessionario.
Ecobonus, il caso esaminato
Nel caso esaminato, come già annunciato, il credito d’imposta non era collegato al rapporto che aveva originato la detrazione del padre, dal momento in cui il figlio non era comproprietario delle singole unità immobiliari ristrutturate e nemmeno proprietario di altre unità dello stesso edificio. Quindi non aveva i requisiti necessari che avrebbero consentito la cessione del bonus per i lavori sui singoli appartamenti e che avrebbero consentito la cessione del credito per i lavori energetici sulle parti comuni. Inoltre, il collegamento con la detrazione originaria non c’è nemmeno quando, in seguito al pagamento, vi è la donazione al cessionario della nuda proprietà degli immobili riqualificati.
Ecobonus, cosa fare in questi casi?
Per casi come questi viene suggerita la modalità del “familiare convivente“, dove quest’ultimo ha il compito di fare il bonifico parlante, lasciando perdere la strada della cessione postuma del credito.
Ai sensi dell’articolo 9-bis, comma 2, del decreto interministeriale 19 febbraio 2007, in caso di cessione o donazione dell’immobile le detrazioni competono direttamente alla persona fisica che riveste la qualifica di acquirente o donante, a meno che non siano stati fatti accordi diversi. L’Agenzia delle Entrate ha ribadito che la normativa inerente alle tre possibili cessioni dei crediti originati dai lavori in casa, vale a dire risparmio energetico qualificato, misure antisismiche o incapienti, non contempla nessuna prescrizione sulle modalità e sulla forma attraverso la quale viene predisposto l’accordo o il contratto di cessione dei crediti stessi.
Dopo la sottoscrizione dell’eventuale accordo o contratto, la cessione del credito deve essere comunicata all’Agenzia delle Entrate. Specialmente, per quanto concerne le cessioni dei crediti riguardo i lavori sulle parti condominiali, entro il 28 febbraio dell’anno seguente va inviata la comunicazione dall’amministratore di condominio. Al tempo stesso, riguardo le nuove cessioni inserite a partire dal 2018, la circolare 18 maggio 2018, 11/E, ha ribadito la necessità dell’emanazione di un nuovo provvedimento dell’Agenzia delle Entrate con le annesse “modalità operative”. Viene ipotizzata l’introduzione di una specifica comunicazione alle Entrate della cessione del credito, effettuata dal cedente.
Bonus casa: cosa prevede la legge di Bilancio 2019
Nel 2019 si potrà fruire del bonus mobili solo per interventi edilizi iniziati dal 2018. Lo prevede il disegno di legge di Bilancio 2019, che nel prorogare la detrazione per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici ha però circoscritto l’agevolazione agli interventi di recupero del patrimonio edilizio iniziati dal 1° gennaio 2018. Per i lavori edilizi avviati dal 2017, i soggetti che intendono beneficiare dello sconto devono quindi affrettarsi: gli acquisti agevolabili, infatti, devono essere effettuati entro la fine dell’anno. Oltre alla conferma del bonus mobili, la Manovra proroga anche di tutti gli altri bonus edilizi: l’ecobonus, il bonus verde e il bonus ristrutturazioni potenziato al 50%.
Si stringono i tempi per usufruire del bonus mobili 2018 agganciato agli interventi edilizi iniziati dal 2017: per poter ottenere l’agevolazione, l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici destinati all’arredo di fabbricati oggetto di interventi di ristrutturazione edilizia deve essere effettuato entro e non oltre il 31 dicembre 2018.
Dal 2019, infatti, in base alla legge di Bilancio 2019, che prevede la proroga dello sconto anche per il prossimo anno, l’agevolazione potrà essere richiesta solo da chi realizza lavori edilizi a partire dal 1° gennaio 2018.
La Manovra conferma anche tutti gli altri sconti edilizi: ancora un anno, quindi, per il bonus verde, l’ecobonus e il bonus ristrutturazioni potenziato al 50%.
Leggi anche Lavori in edilizia: gli sconti nella legge di Bilancio 2019
Bonus mobili
Con il disegno di legge di Bilancio 2019 (art. 11), il bonus mobili, la detrazione IRPEF al 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici finalizzati all’arredo di immobili oggetto di ristrutturazione, guadagna un ulteriore anno e resterà in vigore fino al 31 dicembre 2019.
Ma per il prossimo anno, lo sconto spetterà solo per i lavori iniziati a decorrere dal 1° gennaio 2018. Restano invariate le altre condizioni ai fini della fruizione dello sconto.
In particolare, l’agevolazione può essere fruita solo dai contribuenti che beneficiano della detrazione IRPEF 50% per i seguenti interventi di recupero del patrimonio edilizio:
– interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali;
– interventi di manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti;
– interventi di restauro e di risanamento conservativo, e di ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie, che provvedano entro 18 mesi dal termine dei lavori alla successiva alienazione o assegnazione dell’immobile;
– interventi di ricostruzione o di ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza.
Per ottenere il bonus è necessario che la data dell’inizio dei lavori di ristrutturazione preceda quella in cui si acquistano i beni. Non è fondamentale, invece, che le spese di ristrutturazione siano sostenute prima di quelle per l’arredo dell’immobile. La data di avvio dei lavori può essere dimostrata, per esempio, da eventuali abilitazioni amministrative o dalla comunicazione preventiva all’Asl, se è obbligatoria. Per gli interventi che non necessitano di comunicazioni o titoli abilitativi, è sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà.
Per avere diritto allo sconto non è richiesto che ci sia un collegamento fra i mobili e l’ambiente ristrutturato. In pratica, quindi, la detrazione spetta anche quando i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso da quelli oggetto di interventi edilizi, purché l’immobile sia comunque oggetto degli interventi edilizi.
Nel caso di intervento sulle parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condòmini hanno diritto al bonus mobili, ognuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti, mentre il bonus non competese acquistano beni per arredare la propria unità immobiliare.
Indipendentemente dall’importo delle spese sostenute per i lavori di ristrutturazione, la detrazione, da ripartire tra gli aventi diritto in 10 quote annuali di pari importo, è calcolata su un importo massimo di 10.000 euro, riferito, complessivamente, alle spese sostenute per l’acquisto di mobili e grandi elettrodomestici.
Per effetto delle modifiche previste dal disegno di legge di Bilancio 2019, per gli acquistieffettuati nel 2019 e riferiti a interventi di ristrutturazione iniziati nel 2018 (anche se proseguiti nel 2019), l’importo massimo di 10.000 euro deve essere considerato al netto delle spese sostenute nel 2018 e per le quali si è già fruito del bonus.
Il limite dei 10.000 euro riguarda la singola unità immobiliare, comprensiva delle pertinenze, o la parte comune dell’edificio oggetto di ristrutturazione. Quindi, il contribuente che esegue lavori di ristrutturazione su più unità immobiliari avrà diritto più volte al beneficio.
Bonus ristrutturazioni potenziato
Un anno in più anche per la detrazione IRPEF del 50% per le ristrutturazioni edilizie. Il disegno di legge di Bilancio 2019, oltre alla proroga della misura potenziata (in luogo di quella ordinaria al 36%) conferma anche per il 2019 il raddoppio da 48.000 a 96.000 euro dell’ammontare complessivo delle spese detraibili per unità immobiliare.
Bonus verde
Sarà valido per tutto il 2019 anche il bonus verde, la detrazione IRPEF del 50% istituita dalla legge di Bilancio 2018 per interventi di cura, ristrutturazione e irrigazione del verde privato.
A seguito della proroga prevista nel disegno di legge di Bilancio 2019 (art. 12), quindi, lo sconto potrà essere fruito anche per le spese sostenute nel 2019 per:
– la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi;
– la realizzazione di coperture a verde e di giardini pensili.
Ecobonus
Prorogato fino al 31 dicembre 2019 anche l’ecobonus per gli interventi di riqualificazione energetica delle singole unità immobiliari.
Il disegno di legge di Bilancio conferma anche per il 2019 l’articolazione dell’ecobonus delineata dalla legge di Bilancio 2018.
In particolare, lo sconto sarà pari al 50% per le spese relative agli interventi di:
– acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
– acquisto e posa in opera di schermature solari;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione almeno in classe A (prevista dal regolamento UE n. 811/2013) o con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili.
Per le caldaie a condensazione si potrà usufruire della detrazione del 65% nel caso in cui, oltre ad essere almeno in classe A, siano dotate di sistemi di termoregolazione evoluti (appartenenti alle classi V, VI o VIII della comunicazione della Commissione 2014/C 207/02).
Confermata l’aliquota della detrazione al 65% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2019 per:
– l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti e fino a un valore massimo della detrazione di 100.000 euro (per beneficiare della detrazione è necessario che gli interventi effettuati portino a un risparmio di energia primaria pari almeno al 20%);
– gli interventi di sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di apparecchi ibridi, costituiti da pompa di calore integrata con caldaia a condensazione, assemblati in fabbrica ed espressamente concepiti dal fabbricante per funzionare in abbinamento tra loro;
– l’acquisto e posa in opera di generatori d’aria calda a condensazione.
Sismabonus
Nulla cambia per il sismabonus e il bonus unico per interventi antisismici e di efficientamento energetico, che resteranno in vigore fino al 31 dicembre 2021.
Si ricorda brevemente che il sismabonus è rivolto sia ai contribuenti soggetti all’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) sia ai soggetti passivi dell’imposta sul reddito delle società (IRES) e spetta per l’adozione di misure antisismiche su tutti gli immobili di tipo abitativo e su quelli utilizzati per le attività produttive, situati sia nelle zone sismiche ad alta pericolosità (zone 1 e 2) sia nelle zone sismiche a minor rischio (zona sismica 3).
Tra le spese detraibili per la realizzazione degli interventi antisismici rientrano anche quelle effettuate per la classificazione e verifica sismica degli immobili. La detrazione base è pari al 50% della spesa sostenuta e sale al 70 o 80% (80 o 85% per interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali) se dalla realizzazione degli interventi si ottiene una riduzione del rischio sismico di 1 o 2 classi.
Le detrazioni si applicano su un ammontare delle spese non superiore a 96.000 euromoltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio e vanno ripartite in 5 quote annuali di pari importo.
Il bonus unico spetta per gli interventi sulle parti comuni degli edifici condominiali che si trovano nelle zone sismiche 1, 2 e 3, finalizzati congiuntamente alla riduzione del rischio sismico e alla riqualificazione energetica, ed è pari:
– all’80%, se i lavori determinano il passaggio a una classe di rischio inferiore;
– all’85%, se gli interventi determinano il passaggio a due classi di rischio inferiori.
Per questi interventi la detrazione deve essere ripartita in 10 quote annuali di pari importo ma si applica su un ammontare delle spese non superiore a 136.000 euro moltiplicato per il numero delle unità immobiliari di ciascun edificio.
Sconto sulle tasse per le case ecologiche
Tolmezzo – Il comune premia l’edilizia a basso consumo, con importanti riduzioni dei contributi per la ‘Bucalossi’
Chi a Tolmezzo vorrà costruire case che consumino poco e siano basate sui principi dell’edilizia sostenibile o procederà a importanti ristrutturazioni che vadano in tale direzione, potrà contare su consistenti riduzioni dei contributi dovuto al Comune. Le agevolazioni sono previste nel nuovo regolamento per il risparmio energetico e l’edilizia sostenibile approvato lo scorso luglio.
Realizzare case più efficienti significa consumare meno e contribuire alla riduzione dei gas serra, ma la scelta dell’amministrazione comunale, come ha spiegato sulla sua pagina Facebook il sindaco Francesco Brollo è di far leva sulla buona volontà dei singoli: “Non imponiamo obblighi, ma incentiviamo chi vuole costruire CasaClima o Passivhaus con detrazioni sugli oneri di costruzioni che vanno dal 20 al 60 per cento di sconto sulla ‘Bucalossi’.
Il sistema di agevolazioni è piuttosto articolato e prende in considerazione tre tipi differenti di certificazione (Passivhaus, Casaclima e certificazione nazionale) e va dal 50% di sconto riconosciuto alle case passive dove cioè il consumo di energia è inferiore ai 15 chilowatt ora al metro quadro all’anno al 10% nei fabbricati la cui efficienza sia stata calcolata basandosi sulla normativa nazionale, meno stringente rispetto a Passivhaus e Casaclima.
Il regolamento, per quanto non vincolante, contiene anche interessanti norme sull’orientamento dell’edificio, sulla tipologia dei materiali, sul tipo di riscaldamento adottato e molto altro, fornendo in pratica una serie di indicazioni molto utili a chi intenda costruire o ristrutturare in maniera tale da ridurre sostanzialmente il consumo di materie prime e di energia.
Bonus casa, la Manovra proroga al 2019. Di Maio: ‘allo studio un’ulteriore proroga’
Il Ministro dello Sviluppo economico annuncia modifiche in Parlamento e la revisione del sistema di detrazioni
25/10/2018 – Nella bozza della Legge di Bilancio 2019 c’è la proroga di un anno per tutte le detrazioni per la casa (bonus ristrutturazioni, bonus mobili, ecobonus e bonus verde). Ma l’ecobonus potrebbe godere di una proroga più lunga: ieri, infatti, nel corso del question time alla Camera, il Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio, ha annunciato di essere al lavoro per prolungarne l’orizzonte temporale.
Scarica qui la bozza della Legge di Bilancio 2019
Ecobonus: Di Maio promette un’ulteriore proroga
L’annuncio del Ministro arriva in risposta all’interrogazione firmata dai deputati Rossella Muroni, Roberto Speranza e Federico Fornaro che hanno chiesto spiegazioni circa la proroga annuale dell’ecobonus, giudicata incoerente rispetto alla ‘promessa stabilizzazione’ fatta dagli esponenti delle forze politiche di Governo.
Il Ministro Di Maio ha risposto che il MISE, dopo aver predisposto la proroga annuale della misura, “sta lavorando per una possibile ulteriore proroga da apportare in Parlamento, nella convinzione che un orizzonte temporale più lungo possa stimolare il settore delle costruzioni e i settori produttivi interessati a mettere in campo un’offerta più strutturata”.
Per il Ministro, infatti, “un orizzonte di medio termine potrà incidere in positivo sul tasso annuale di richieste, favorendo una migliore programmazione degli interventi e garantendo un miglior risultato anche in termini di efficienza energetica generata”.
Infine, Di Maio ha anticipato l’avvio di “un’interlocuzione con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per rivedere in maniera organica il sistema di detrazioni attuali nell’ottica di premiare maggiormente gli interventi ad efficienza più virtuosi, anche in vista degli obiettivi europei”.
Ecobonus: al lavoro per nuovi criteri
Non è chiaro se la modifica dei requisiti di accesso all’ecobonus, annunciata da Di Maio, andrà nella direzione delineata dalla bozza di DM diffusa nel luglio scorso che ipotizza dei massimali specifici di costo per singola tipologia di intervento. Si tratta di una spesa onnicomprensiva, i costi indicati nella tabella riassuntiva sono comprensivi di Iva, prestazioni professionali e opere complementari relativi all’installazione e alla messa in opera.
Ad esempio, con i nuovi massimali di costo, per la sostituzione di una finestra in zona climatica A, B o C, sarà ammessa alla detrazione una spesa fino a 350 euro al metro quadro (450 euro per le zone climatiche D, E ed F). Se il costo dei lavori supera i 350 euro a metro quadro, la parte eccedente non sarà conteggiata ai fini della detrazione.
La bozza di DM risale a diversi mesi fa; l’attuale Governo, però, non si è espresso in maniera esplicita sul provvedimento. Bisognerà, quindi, aspettare per capire se i contenuti della bozza verranno recepiti o se saranno modificati, accogliendo le istanze degli operatori del settore.
L’Unione Nazionale delle Industrie delle Costruzioni Metalliche dell’Involucro e dei serramenti (UNICMI), pur apprezzando la proroga annuale che “sgombra dal campo la ventilata possibilità di abolire le detrazioni, restituendo un minimo di certezze all’intero sistema industriale italiano dei serramenti” ha annunciato che si attiverà per condizionare i contenuti dei decreti attuativi che disciplineranno la pratica delle detrazioni nel 2019.
Unicmi, “attraverso una capillare opera di sensibilizzazione dei Ministeri competenti, cercherà di scongiurare l’introduzione degli elementi gravemente distorsivi (come l’indicazione di un prezzo massimo dei serramenti) contemplati dalla bozza di DM (previsto per il 2018 ma mai emanato) che rischierebbero di premiare esclusivamente prodotti di scarsa qualità provenienti dall’estero. Caldeggerà, invece, l’introduzione di regole certe che valorizzino la corretta posa in opera dei serramenti negli interventi disciplinati dalle detrazioni”.
Ecobonus, bonus ristrutturazioni, bonus mobili e bonus verde: proroga al 2019
La bozza della Legge di Bilancio 2019 prevede la proroga al 31 dicembre 2019 del bonus ristrutturazione 50% e del bonus del 50% per mobili ed elettrodomestici di classe energetica elevata finalizzati all’arredo degli immobili oggetto di ristrutturazione.
Proroga di un anno anche per l’ecobonus per gli interventi di efficientamento energetico, sia di quelli detraibili al 65% che di quelli per i quali già dal 1° gennaio 2018 l’aliquota è scesa dal 65 al 50%.
Anche per il 2019, quindi, gli interventi che continueranno ad usufruire della detrazione 65% sono:
– installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda;
– sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione di efficienza pari alla classe A e contestuale installazione di sistemi di termoregolazione evoluti;
– l’acquisto e la posa in opera di micro-cogeneratori in sostituzione di impianti esistenti, fino a un valore massimo della detrazione di 100mila euro, a condizione che l’intervento porti a un risparmio di energia primaria pari al 20%;
– l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto degli impianti di riscaldamento, acqua calda e climatizzazione.
La detrazione è al 50% è prevista per le spese relative a:
– acquisto e posa in opera di finestre comprensive di infissi;
– acquisto e posa in opera di schermature solari;
– sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a biomassa e caldaie a condensazione con efficienza pari alla classe A di prodotto prevista dal Regolamento delegato (VE) N. 811/2013;
– acquisto e la posa in opera di impianti di climatizzazione invernale con impianti dotati di generatori di calore alimentati da biomasse combustibili, fino a un valore massimo della detrazione di 30mila euro.
Proroga al 2019 anche per il bonus verde che prevede una detrazione del 36% per gli interventi di sistemazione a verde di giardini e terrazzi.
La bozza della Manovra 2019 non parla del sismabonus che, senza necessità di proroghe, continua a funzionare con le stesse regole fino al 31 dicembre 2021.
Sport Bonus 2019: aumenta al 65% il credito d’imposta
La bozza della Legge di Bilancio 2019 prevede, una volta ottenuto il via libera della Ragioneria Generale dello Stato, la proroga di un anno dello Sport Bonus con alcune novità.
La Manovra 2019 allarga il credito d’imposta alle nuove realizzazioni di impianti sportivi, accanto alle ristrutturazioni di quelli esistenti e aumenta la percentuale del credito d’imposta: mentre nel 2018 è previsto un credito d’imposta del 50% nel 2019 si passerebbe al 65%.
Si legge, infatti, che “le erogazioni liberali in denaro effettuate da privati nel corso dell’anno solare 2019 per interventi di manutenzione e restauro di impianti sportivi pubblici e per la realizzazione di nuove strutture spetta un credito d’imposta in misura pari al 65% delle erogazioni effettuate, anche nel caso in cui le stesse siano destinate ai soggetti concessionari o affidatari degli impianti medesimi”.
Il credito d’imposta nel 2019 sarà riconosciuto anche alle persone fisiche e agli enti non commerciali nei limiti del 20 per cento del reddito imponibile ed ai soggetti titolari di reddito d’impresa nei limiti del 10 per mille dei ricavi annui, e sarà ripartito in tre quote annuali di pari importo.
https://www.edilportale.com/news/2018/10/risparmio-energetico/bonus-casa-la-manovra-proroga-al-2019.-di-maio-allo-studio-un-ulteriore-proroga_66663_27.html
Bonus casa 2019: dalla Legge di Bilancio arrivano importanti novità
Con la prossima Legge di Bilancio 2019 troveranno introduzione delle novità molto importanti per quanto riguarda la detrazione IRPEF spettante a tutti quei contribuenti che effettueranno lavori di ristrutturazione, opere dirette alla riqualificazione energetica, interventi di recupero del verde urbano e quelli che rientrano nei requisiti per il Sismabonus.
Infatti possiamo affermare che nella Legge di Bilancio 2019, approvata dal governo Conte, sono stati prorogati per un anno, e quindi sino al 31 dicembre 2019, i Bonus casa per:
Bonus ristrutturazioni
Ecobonus
Bonus mobili ed elettrodomestici.
Il Movimento 5 stelle ha, però, affermato che questi bonus, che solitamente vengono riconfermati di anno in anno verranno presto stabilizzati per ben 3 anni e il meccanismo della cessione dei crediti, con i relativi limiti imposti dall’Agenzia delle Entrate e dalla legge, diverrà molto meno complicato.
Si parla anche di introdurre un ecoprestito, un prestito con un tasso agevolato, per permettere ai cittadini che non hanno un grande disponibilità economica di poter effettuare i lavori di ristrutturazione disponibili dal 2019.
Ecco in cosa consisteranno il Bonus ristrutturazione e il Bonus mobili
Vediamo quindi che è stata prorogata sino al 31 dicembre 2019, la suddetta detrazione al 50% destinata agli interventi di ristrutturazione edilizia, il rimborso, come sempre, è da suddividere in dieci quote annuali. Come emerge dal Documento programmatico del bilancio 2019, che va ad anticipare tutti i contenuti del disegno di legge di bilancio sugli sconti fiscali per la casa, sino al 31 dicembre 2019 potremo usufruire ancora della detrazione Irpef al 50% con un limite massimo di spese pari a 96mila euro per ogni unità immobiliare nel caso in cui si eseguano degni interventi per la ristrutturazione dell’immobile.
La legge di bilancio precedente aveva previsto una detrazione fiscale nella misura più alta del 50% sino al 31 dicembre del 2018 che si sarebbe poi ridotta al 36% a partire dal 1 gennaio 2019. Adesso, grazie alla la proroga, questa detrazione al 50% sarà valida sino al 31 dicembre dell’anno prossimo. Connessa alla detrazione per gli interventi di ristrutturazione c’è il bonus mobili, ovvero l’agevolazione fiscale diretta all’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici con classe energetica non inferiore alla A+, che siano destinati all’arredamento di un immobile in fase di ristrutturazione. La vecchia legge di bilancio prevedeva che i beneficiari della detrazione fossero gli utenti che acquistavano mobili od elettrodomestici nuovi in questo 2018 ed hanno realizzato degli interventi di ristrutturazione edilizia iniziati a partire dal 1 gennaio 2017. Adesso anche il bonus mobili è stato prorogato per tutto il 2019.
Il bonus ristrutturazioni spiegato dall’Agenzia delle Entrate
C’è già qualche piccola indiscrezione sull’Ecoprestito che potrebbe diventare realtà
Come abbiamo accennato, però, le novità non finiscono qui, infatti. il nostro governo sta vagliando l’importante possibilità di introdurre il cosiddetto “ecoprestito” per consentire anche a quelle persone che non dispongono della liquidità necessaria, di riuscire ad accedere alle suddette agevolazioni. Si tratterà di una forma di prestito attraverso la quale un soggetto pubblico, come la Cassa depositi e prestiti, mette a disposizione del cittadino una parte delle risorse che sono necessarie per avviare le opere di ristrutturazione. Quindi, chi desidera ristrutturare la propria casa potrà così richiedere un particolare prestito disponibile ad un tasso più basso fruibile grazie alla garanzia dello Stato e, usufruire dunque dello sconto previsto dalla suddetta normativa a cui non sarebbe altrimenti riuscito ad accedere senza l’ecoprestito.
https://www.progedil90.it/blog/bonus-casa-2019-dalla-legge-di-bilancio-arrivano-importanti-novita/
Ponti innovativi: la gallery con i 10 ponti stradali più avveniristici in Italia e nel mondo
Dalla Scozia alla Cina, dal Brasile a Padova. Sinuosi, alti, connessi con la IoT, sospesi, strallati: sono i ponti del futuro che è già diventato presente, da qualche parte nel mondo.
Non solo infrastrutture e vie di comunicazione, i ponti sono anche una combinazione di tecnologia e ingegneria innovativa. Negli ultimi anni, la sperimentazione di nuove forme strutturali grazie anche al progresso dei software di progettazione, ha portato ingegneri e architetti a sviluppare progetti originali e da record: sia che si tratti di ponti fluviali, viadotti o cavalcavia, i ponti del terzo millennio uniscono funzionalità e design estetico, ingegneria e innovazione, attraverso strutture maestose che si stagliano con eleganza nel paesaggio che li circonda.
Vi proponiamo a tal proposito una selezione di 10 ponti innovativi, realizzati in Italia e nel mondo e progettati principalmente per il traffico veicolare. Ponti strallati, ponti ad arco o sospesi, strutture in acciaio o cemento armato tra le più ambiziose per l’alto livello tecnologico delle componenti o per gli straordinari risultati ottenuti in termini di luci e campate. Si distinguono grandi nomi del panorama architettonico internazionale, tra i quali, solo per citarne alcuni, Santiago Calatrava, di cui abbiamo scelto l’ultima realizzazione in Italia (il ponte sul fiume Crati a Cosenza), Foster + Partners insieme a Michel Virlogeux per il capolavoro del Viadotto Millau in Francia (il ponte più alto al mondo con un’altezza strutturale che raggiunge i 343 m), l’architetto americano Richard Meier per il Ponte Cittadella ad Alessandria, lo studio danese Dissing+Weitling Architecture per l’ambizioso Ponte di Øresund che collega Svezia e Danimarca ma anche per l’avveniristico Queensferry Crossing in Scozia, progettato con software avanzati e dotato di sistemi di monitoraggio e valutazione della sicurezza.
http://www.ingegneri.info/news/infrastrutture-e-trasporti/ponti-innovativi-infrastrutture-stradali/